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Il Fumetto è Arte, non si discute: la Nona Arte, appunto!
E per dimostrarlo, dalla passione di alcuni collezionisti e cultori di tavole originali, è nata l’associazione chiamata proprio La Nona Arte.
L’inaugurazione ufficiale si è tenuta venerdì 18 Aprile 2014 alla Galleria Cart di Roma e Originalmente orgogliosamente c’era
Lo scopo principale dell’associazione è proprio la diffusione della tesi che il fumetto, anzi le tavole originali sono arte.
Per farvi un’idea più precisa potete visitare il sito dell’associazione e anche seguire il discorso di inaugurazione del presidente Paolo Rinaldi che qui pubblichiamo integralmente in esclusiva.
Durante l’evento è stato presentato anche il primo numero della rivista veramente molto bella che accompagnerà la vita associativa di tutti i soci de’ La Nona Arte.
La nascita di un’associazione è un punto d’arrivo per chi si è impegnato a trasformare un’idea, un sogno, in una cosa concreta. Per noi che la viviamo da fuori è piuttosto un punto di partenza e come tale rappresenta un’occasione per andare avanti e cogliere l’evoluzione dei tempi nella nostra passione.
Proprio per questo mi vorrei porre delle domande che, spero, almeno in parte possiate condividere. Eccole.
Ma tutti i fumetti sono arte? E le tavole originali lo sono (Ovvero il segno grafico da solo, fuori dal contesto della storia che racconta)? Le quotazioni di mercato elevate più recenti indicano che c’è sicuramente interesse di molte più persone, ma questo basta a far valere l’equazione se costa tanto allora è arte? In Francia, a giudicare dalla quantità di gallerie e case d’aste e dalle quotazioni raggiunte sembra quasi di sì: e in Italia? Quanti collezionisti di tavole originali ci sono? È un bene che questo numero aumenti? E per chi è un bene?
Ecco penso che la nostra associazione sia il luogo ideale per discutere di queste cose e provare a darci delle risposte.
Si, avete letto bene, ho detto la nostra associazione
Personalmente sono sempre favorevole a qualsiasi iniziativa legata alle tavole originali. Qualsiasi! Non importa se non la vediamo esattamente nello stesso modo: questo è impossibile. Ma penso che se ognuno di noi fa qualcosa con passione per sé e la condivide con gli altri, piano piano avremo tutti una sacco di belle cose 😉
Io mi sono iscritto, e voi? Cosa aspettate?
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Grande originalmente… quando serve, ci sei sempre!
Ehi! C’era anche qualche ragazza!!!
😉
Difficile rispondere ai quesiti che il curatore del Nostro blog qui rivolge a noi tutti. Noi tutti chi? La massa anonima degli interessati… Se si facesse un albo dei collezionisti di tavole molti, forse per timidezza, menefreghismo o altro se ne terrebbero fuori. Chi partecipa ad un’ asta importante come quella di Christie’s a Parigi può avere consulenti che lo guidano all’acquisto e comprare in realtà di tutto per variegere gli investimenti. E basta ciò per mandare in vacca la conclusione che ipotizza una vera cultura della tavola in Francia o un ormai inequivocabile nesso che collega il fumetto all’ Arte che comunque non è certo tale perchè costa. Anzi, semmai, il contrario. Un artista che conoscevo scollegava decisamente, dal punto di vista dell’artista – che è quello che mi interessa di più – il concetto di Arte da un qualsiasi progetto che preveda a priori un guadagno. In parole spiccie: se il pittore quando dipinge pensa alla vendita del quadro non raggiungerà mai quello stato di apertura della coscienza che solo può consentirgli di creare un’ opera d’Arte. Pari pari così nei suoi scritti la pensava Cezanne. Sia il cinema che il fumetto prevedono all’origine il profitto. Se no il film non verrebbe prodotto, realizzato e proiettato nelle sale e il fumetto non troverebbe chi lo stampa e in conseguenza chi lo legge. Il disegnatore di fumetti e il cineasta non fanno Arte fine a se stessa.Ossia per se stessi e poi per il mondo ma in primis per il mondo. La tavola pubblicata mortifica il suo autore ma egli sa di realizzare un prodotto che ha come fine la pubblicazione. Tale prodotto può essere Arte indipendentemente dalla sua natura di prodotto commerciale? Forse sì, ma non nell’accezione del termine Arte. Chi compra tavole in Francia, Italia o altrove non sappiamo esattamente chi sia o perchè lo faccia; si spera perchè ama il linguaggio del fumetto. Rifletteteci, riflettiamoci e adios!
Parto dall’ultima domanda: si’ mi sono iscritto immediatamente (dovrei essere stato il terzo a versare la quota associativa) proprio perche’ una iniziativa coraggiosa come questa va incoraggiata in maniera rapida e tangibile. Stimo le persone coinvolte, non vedo l’ora di leggere la rivista. Sono curioso di conoscere il pensiero di altri collezionisti, altri artisti, voglio colmare le mie enormi lacune (DC e Marvel, su tutti: mi innamorero’ di questi buffi eroi tutti colorati con strani poteri? e i disegnatori? la cover del primo numero e’ di kirby, ma lo so solo perche’ quell’originale mi fu proposto….) ovviamente sperando di non aprire nuovi rami collezionistici.
Il fumetto e’ arte, certo. Tutto il fumetto, no di certo. Quale allora? Potremmo parlarne – e litigare – per giorni….
Per me e’ arte cio’ che mi emoziona. Molti fumetti mi lasciano indifferente nella lettura. Riconosco che gli artisti citati da Paolo il presidente nel filmato elevano il fumetto ad una forma d’arte, ma sono una minoranza di tutti i disegnatori legati al mondo del fumetto.
“Per questo, cara associazione, insegnami e guidami nei meandri del mondo dei fumetti”
Parlando di collezionismo di originali, poi, io mi concentro sulla “sciabolata di felicita’” che mi colpisce ogni volta che aggiungo un pezzo in collezione. Una sensazione fantastica. Ne riparleremo.
ecco, non fatemi aggiungere altro, gia’ questo basta ed avanza….
sono irrecuperabile.
ps. Apprezzatissimo il filmato. Per le considerazioni di Max Magnus e del dottore, ne discuteremo tanto, ne discuteremo a lungo…. aspettate solo che abbia il primo numero della rivista tra le mani.
Ritorno a scrivere sul blog! Accidenti, la cosa coinvolge!! Sono d’accordo con Bio. Se mi emoziona è Arte. Sacrosanto. Attraverso il mezzo tecnico l’ Artista mi ha rubato l’anima. O mi ha insufflato la sua. Aggiungo ai miei passati concetti espressi: Arte è un nome derivato dal latino. I greci non avevano questo termine: Dicevano -udite, udite – TECHNE’ (in lettere greche). Eccoci tutti accordati. Se Arte=tecnica il problema, se problema c’è, si semplifica. Se non ha affinato il mezzo tecnico a sufficienza il pittore dipingerà un “brutto” quadro cioè non si metterà nella condizione di emozionarci/si e se il disegnatore di fumetti non ha fatto altrettanto disegnerà un “brutto” fumetto con lo stesso risultato negativo. Usando l’accezione greca del termine Arte mi pare più semplice. Allora diciamo: l’ Artista ( il Pittore e il Disegnatore di Fumetti ), sono tali se sono condizionati? Il Pittore può sentirsi condizionato dal vendere i suoi quadri: Il Disegnatore di Fumetti lo sarà ancora di più. Senza dubbio – spero – è condizionato dalla prospettiva di vendita del fumetto e in più, anche se accetta i condizionamenti dell’ Editore e della società in cui vive, e quindi si limita, è comunque limitato dall’orrenda mutilazione che la stampa opera sui suoi originali. Noi eletti che troviamo gli originali diciamo: “Gli altri non sanno cosa si perdono! Noi siamo degli eletti!”. Ma comunque la tavola che ammiriamo non è espressione totalmente libera del suo autore. Non può esserlo. Per censura o autocensura. Little Nemo e Flash Gordon. Se dico che non sono Arte mi lapidate. E lo sono! Ma cosa sarebbero stati gli originali di questi incredibili prodotti del genio umano se i loro autori fossero stati totalmente liberi dalle pastoie dell’ autocensura imposta dall’esigenza di realizzare un prodotto di mercato? Non li avremmo mai letti e non esisterebbero. Mi viene da pensare che in Argentina scelse la totale libertà di espressione un’ altra Grande Anima della nostra Nona Arte abbandonando una cosa a cui forse siamo un po tutti esageratamente legati: la vita. Si chiamava Hector Hoestereld e so che lo conoscete… Arte Vera = Libertà. Siete d’accordo? Adioss!!
Se mi emoziona, e’ arte.
L’ho scritto, ci credo. Pero’ distinguo molto il tipo di emozione.
Mi posso emozionare per una tavola, ad esempio Disney, perche’ mi ricorda quando ero ragazzino e leggevo la storia dalla quale e’ tratta.
Posso rimanere affascinato dal lavoro dell’artista, per come ha deciso di trasfigurare un grande classico, Bioletto ad esempio.
Magari anche con indicazioni editoriali e sceneggiatori esigenti, e’ infatti il frutto del loro lavoro a darmi quel piacere alla vista. Parlo di Disney, e’ facile: il colpo di genio dell’artista dal punto di vista grafico, puo’ essere meno evidente. Poche sfumature, qualche retino. Penso alle tavole anni ’30, ’40, ’50 dei maestri Gottfredson, Taliaferro etc. I paperi di Barks. E’ arte, quella? MMhhhh. Non circoscritta al tratto, sicuro.
Ho detto “tratto”? Semplifichiamo -o complichiamo – ancora: alcuni degli artisti sopracitati si sono cimentati anche con quadri ad olio, quindi piu’ liberi nel tratto, piu’ colori, non legati dal susseguirsi dei pannelli.
Perdonatemi, a me la maggiorparte degli quadri ad olio disneyani non piace, come mai? Me lo sono chiesto tante volte. Il genio, l’intuizione giusta, l’avvicendamento delle situazioni nel corso della storia…. E’ quello che mi da’ l’emozione.
Disneyani, non massacratemi: sono uno di voi! Un disneyano “fatto e finito”. Oddio, piu’ “fatto” e mai finito, a giudicare degli acquisti continui con buona pace di mia moglie ☺
Lascio Disney per un attimo.
Stesso discorso, due a caso: Peanuts e Calvin & Hobbes. Non e’ il tratto a renderli speciali. E allora perche’ mi affascinano cosi’ tanto? Perche’ vorrei avere una striscia di Shulz in collezione? Voglio omaggiare quell’uomo che invento’ quel mondo. Quei disegni, quelle strisce che mi fecero compagnia tanti anni fa, sono arte? Non grafica, o almeno non solo.
A parte l’arte, il mercato degli originali si muove anche sulla nostalgia e sulle emozioni personali del collezionista.
Ragazzi, e’ complicato. Molto complicato.
Aiutatemi. E perdonatemi, se potete. Non ho tanto tempo per documentarmi, bado poco alla forma. Scrivo di getto in pausa pranzo. Ma voglio essere presente e non soltanto leggere e imparare dai vostri commenti. Dottor Bald, m’hai dato un colpo al cuore anche solo per aver citato Hoestereld. Ho dovuto bilanciare con Disney heheheheh.
Bella la discussione sul significato di Arte .Gli originali dei comics sono Arte? Mà questo non lo so.Io ho comprato originali x avvicinarmi di + all’Autore ,sia Pratt o Magnus,Raymond o Foster.E ne godo tutti i giorni osservando gli splendidi disegni appesi in parete.
Sono certo che le opere a fumetti di questi Autori siano Arte Pura , Arte Sequenziale come sosteneva Eisner .A mio parere non si può separare gli originali dalla storia a cui fanno riferimento e per apprezzarli occorre molta + preparazione rispetto alla fruizione immediata di un quadro che sia di arte contemporanea o antica.
Quindi l’Arte vive nel cuore e nella mente di noi appassionati che sentiamo sempre vicini questi geni dei comics.
[…] ne avevamo parlato qui qualche tempo fa, in occasione della prima uscita ufficiale alla Galleria CArt di […]