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Quasi ottant’anni fa Rubino, animo sensibile e grande cuore, volle arricchire di luce e colori il luogo deputato alla refezione e ricreazione dei bambini ricoverati nella Villa Gonzaga di Olgiate Olona.
Questo è un post sul recupero conservativo dei meravigliosi dipinti realizzati nel 1938 da Antonio Rubino nel primo preventorio antitubercolare infantile d’Italia, l’Opai (dal 1918 al 1974 è stato presente nell’ex residenza nobiliare dei principi Gonzaga).
di bio
Sabato 8 Novembre è stata riaperta al pubblico la Sala Alba con le meravigliose tempere del Maestro, ed io ero lì.
Sono arrivato in ritardo, ma fortunatamente le autorità erano più in ritardo di me
Prima dell’inaugurazione della sala si è svolta una tavola rotonda con la nipote dell’artista Sanremese Antonietta Rubino e tra gli altri Martino Negri (docente di storia della letteratura infantile presso l’Universita Bicocca di Milano), che ha commentato con competenza le tempere e Battista Arioli (autore del libro “Rubino, cinquanta metri di fantasia”) vero appassionato, preoccupato per anni delle condizioni in cui versavano i dipinti prima di questo restauro.
S’è disquisito dell’importanza di Rubino nel panorama fumettistico nazionale – può esserne considerato il padre – della sua amicizia con Italo Calvino, del bellissimo racconto “viperetta” e del corriere dei piccoli.
La sala era gremita, sindaco, ex sindaco, gli ospiti, le forze dell’ordine con gonfalone annesso, le prime file riservate…. insomma tutto l’ambaradan. Ho notato alcuni papà con bimbi al seguito, ansiosi di mostrare dal vivo i disegni di Rubino alle nuove generazioni. Il genio di Rubino vivrà in eterno!
Taglio del nastro del sindaco di Olgiate Olona, si firma il librone degli ospiti – lo stesso da cento anni, ho riconosciuto sfogliandolo le firme di Vittorio Emanuele III, Mussolini e di luminari come Luigi Mangiagalli etc….. – e tutti insieme si entra nella sala Alba, che folla!
Tutta la sala è impreziosita dal lavoro di Rubino, distinguo nelle immagini il lato nord con le porte e il lato sud con le finestre. Il lato ovest, con l’ingresso della sala e l’est sul fondo, con il disegno di Pinocchio.
L’illuminazione non era delle migliori, perdonatemi la qualità delle foto, spero di essere riuscito in ogni caso a dare un’idea della sala con le sue meraviglie.
Ecco il mio contributo ad originalmente.it che considero una finestra sul mondo degli originali per chi, come me, spesso ha poco tempo per seguire mostre e manifestazioni ahimé anche quelle “fumettose”.
Di seguito qualche particolare.
Enjoy,
bio
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Grazie Bio! Splendido reportage.
Non vedo l’ora di andare anche io a vedere di persona l’arte del grande Rubino.
Questo restauro e l’evento che ci racconti sono una nuova occasione confortante di recupero della memoria di un grande artista italiano. Attraverso iniziative come questa, come la dedica di una parte permanente del museo di Sanremo o le recenti proposte editoriali, si sta rendendo il giusto servizio di valorizzazione al nostro McCay italiano!
grazie a te, G.
Ricorda che Sabato 15 e Domenica 16 novembre 2014 dalle ore 10.00 alle ore 12.00 e dalle 14.30 alle 17.30 la sala restera’ aperta al pubblico……
Non sapevo l’esistenza di questa Villa con i muri dipinti dal Grande Rubino, è una meraviglia. Complimenti per il reportage!
Questo reportage mi ha fatto tornare alla mente il fatto che all’interno degli ambulatori del Bambin Gesù del Gianicolo a Roma una volta mi venne raccontato che esistevano cartelli segnaletici “originali” disegnati dal grande Jacovitti… Nelle occasioni in cui capitali “incidentalmente” in loco, mi è parso di scorgere solo alcune riproduzioni stampate, pur se fatte ad hoc.
Non so se qualcuno possa o meno confermare questa segnalazione, che non farebbe altro che confermare la grande nobiltà d’animo e generosità del Maestro termolese.