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Eccomi dopo una lunga pausa: tante cose da fare e così poco tempo
Vorrei condividere con voi qualche impressione legata alla recentissima asta di tavole originali che Sotheby’s ha tenuto a Parigi lo scorso sabato 7 marzo. E mi piacerebbe veramente sapere cosa ne pensate.
Poiché da qualche tempo sto dedicando più attenzione a questo mondo 😉 , mi sono ritrovato ad analizzare un po’ più in profondità com’è andata e allora perché non farci un post per il nostro blog preferito?
Innanzi tutto le cose ovvie: le tavole super-costose sono andate alla grande (anche se questa volta non proprio tutte, come vedremo). Quello che colpisce tutti, che fa titolo sui giornali, che fa “sparare” prezzi assurdi a chi non ci capisce poi molto, sono le tavole che vanno oltre i 100mila euro. E ce n’erano ben 6 (vabbé una era una statua, ma c’era Tintin):
123 HERGÉ (1907-1983) LE PETIT VINGTIÈME – 453,000
124 HERGÉ (1907-1983) TINTIN, LE SCEPTRE D’OTTOKAR – 327,000
125 HERGÉ (1907-1983) TINTIN, LES BIJOUX DE LA CASTAFIORE – 183,000
127 NAT NEUJEAN (NÉ EN 1923) TINTIN ET MILOU – 261,000
237 HUGO PRATT (1927-1995) CORTO MALTESE, LES CELTIQUES – 315,000
267 ALBERT UDERZO (NÉ EN 1927) ASTERIX, LA GRANDE TRAVERSÉE – 243,000
Direi che qui siamo nel “normale” ormai: a parte la statua (sempre con Tintin, però) Hergé, Uderzo e una copertina del nostro (?) Pratt.
Rimanendo nel costoso, ma scendendo tra i 50K e i 100K troviamo:
30 ENKI BILAL MON ONCLE D’AMÉRIQUE – 75,000
92 ANDRÉ FRANQUIN GASTON LAGAFFE, GAG N° 768 – 75,000
182 WINSOR MCCAY LITTLE NEMO, 25 AOÛT 1907 – 50,000
241 GRZEGORZ ROSINSKI THORGAL, LE MAÎTRE DES MONTAGNES – 56,250
256 DAVE STEVENS ROCKETEER ADVENTURE MAGAZINE #1 – 60,000
Ma in questa fascia troviamo il primo degli invenduti:
233 PEYO (1928-1992) JOHAN ET PIRLOUIT, LA FLUTE À SIX SCHTROUMPFS – est 50,000 — 60,000
Sembra che il prezzo di riserva sia stato troppo alto per i (Pre)Puffi questa volta.
I prezzi comprendono la commissione per la casa d’aste che nel caso di Sotheby’s è del 25%, ma non l’IVA sulla commissione (il 22% del 25%) ovvero un altro 5.50% sul totale (che non si applica se si compra da fuori UE).
Naturalmente i risultati del dopo asta potranno cambiare parzialmente la situazione, ma nel frattempo si possono considerare una serie di elementi. A fronte di un incasso totale comunque impressionante (circa 3.8 milioni di euro), va osservato che:
1) I lotti non venduti sono 98 su un totale di 288.
2) Il 46% dell’incasso totale è stato realizzato solo con i 6 lotti più costosi.
3) 112 lotti con prezzo inferiore a 10K hanno dato solo il 12% dell’incasso totale.
4) 79 dei lotti invenduti sono nella fascia inferiore ai 10K.
Certo una sola asta è troppo poco per trarre delle conclusioni, ma da questi primi risultati viene da chiedersi se per una casa abituata a grandi numeri come Sotheby’s, sia conveniente trattare lotti così “economici” che per una gran parte non vendono, oppure, quando lo fanno, alla fine danno conto solo di un decimo del totale.
Inoltre gli artisti più “ovvi” (Pratt, Uderzo, Hergé) sembrano tenere, ma non è sempre così, come abbiamo visto nel caso di Peyo o di una Corto Maltese, forse il prezzo di riserva è risultato un po’ troppo alto.
Chissà?
A noi come collezionisti rimane la speranza, alla luce di questi numeri, che forse, almeno per un po’ di tempo ancora, ci sarà uno spazio per cose che rimarranno al di sotto dei radar dei mercanti d’arte globali e quindi più abbordabili.
Voi che ne pensate?
Per i più avvezzi a leggere grafici, vi allego la distribuzione dei lotti per numero e percentuale del valore, in funzione delle fasce di prezzo.
Alla prossima.
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ciao Max ,numeri alla mano sembra che si stia creando un naturale spartiacque tra pezzi dal valore decisamente alto ,giusto o sbagliato che sia,e pezzi più “abbordabili” laddove i primi non sembrano risentire della crisi come i secondi .Si cominciano a creare due campionati con I pezzi pregiati che a questo punto passeranno, solo attraverso certe Case d Asta,nelle mani di collezionisti diversi dagli attuali,che comprano arte “alta” ed arte “pop” ,anche a scopo d’investimento .
La nona arte non è uguale per tutti
Caro Max la tua analisi è perfetta .Bello anche l’utilizzo dei grafici con le varie percentuali.Mi permetto comunque di sottolineare che questa asta è di per sè abbastanza anomala perchè comprende quasi esclusivamente i grossi nomi ,a differenza ad esempio di quelle di Artcurial che spaziano su uno range di autori più ampio con originali a questo punto con prezzi più abbordabili.
Sottolineo l’anomalia delle 3 Sundays di Caniff schizzate a prezzi mai visti .Naturalmente ciò mi rallegra assai perchè non comprendo come altri autori dei Comics possano costare di più del Rembrandt ( Caniff) del fumetto.
[…] Zaś autor blogu originalmente.it, wykonał dodatkową pracę analityczną zestawiając wyniki w zgrabnych wykresach (link). […]